12 maggio 2016

UNIONI CIVILI. Un primo storico passo

L' 11 maggio 2016 sarà una data che difficilmente dimenticheremo.
Noi socialisti, democratici, laici, liberali e libertari, che da sempre ci siamo mobilitati per l'allargamento dei diritti, ieri abbiamo vinto una prima battaglia.
Con 372 voti a favore, 51 contrari e 99 astenuti il Parlamento ha approvato definitivamente la legge sulle unioni civili.

Sappiamo bene che si poteva fare molto di più, equiparando queste unioni al matrimonio.
Non è stato fatto.
Sappiamo bene che si poteva fare molto di più, garantendo almeno la stepchild adoption.
Non è stato fatto.
Le battaglie successive riguarderanno proprio questi punti oltre alle necessarie richieste di libertà ancora in attesa di un esame approfondito e di un dibattito parlamentare.

La legge sulle unioni civili è un compromesso al ribasso.
Comunque una vittoria... prima il nulla!

Nel 1988 fu proprio una socialista Alma Cappiello (scomparsa nel 2006) a depositare la prima proposta di legge sul tema in oggetto, non venne mai discussa.
Ieri dopo un travagliato iter parlamentare fatto di tiremmolla, insulti e provocazioni si è finalmente dato il via libera a una nuova stagione: le coppie omossessuali avranno finalmente la possibilità di costruire una vita assieme senza sentirsi discriminati di fronte alla legge.

Un registro comunale, il riconoscimento della reciproca assistenza, una regolamentazione dei rapporti patrimoniali delle coppie, diritti successori, accesso alle graduatorie per l'assegnazione delle case popolari e altre norme sono ora una base che permettono al nostro Paese di essere considerato un pochino più libero.

Abbiamo visto che c'è ancora tanto da fare e tanto faremo.
Da ora in poi la madre di tutte le battaglie possiamo riassumerla in un hashtag #lostessosì.



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