L'Europa, in tutta la sua accezione geografica-storica-politica, è un continente aperto alle diverse culture e alle diverse religioni sin dal XVII° secolo ma solo dopo la grave crisi d'identità che ha provocato la Seconda Guerra Mondiale si è aperto a una tolleranza e a un'inclusione più marcata. Ora, col passare degli anni, questo processo mostra forti criticità.
L'integrazione solo per
alcuni Stati è coperta da normative di riconoscimento delle minoranze, per
altri Paesi europei sono in vigore linee guida prive di efficacia, se non
garantite alle spalle da solide e preparate istituzioni. Filosofie e dottrine
in merito al Multiculturalismo
servono a poco se non si creano Ministeri ad
hoc come è successo, per esempio, fuori dai nostri confini, in Israele.
Spesso ghettizzate, nella
nostra Europa, le diverse etnie extracomunitarie vivono distaccate dal pensiero
occidentale, dalla politica: forse proprio perché la politica non è stata in
grado di trovare risposte adeguate al processo di integrazione.
Non basta permettere agli
stranieri di entrare in possesso di uno smartphone o di una maglietta di una
nota squadra di calcio per sentirsi parte di una comunità.
Il perno su cui tutto
ruota è l'occupazione.
Avere un posto di lavoro è
fondamentale per dignità e partecipazione.
Ma un continente con oltre
20.000.000 di disoccupati in zona euro non solo non sa dare risposte
all'integrazione ma ha da tempo rinunciato a ricostruire sé stesso.
Tecnocrazia e avidità
hanno permesso a pochi di avere molto, il Sistema è in crisi.
E proprio quando la crisi
economica mostra segnali, seppur debolissimi, di ripresa piovono atti di terrorismo che destabilizzano
quello che poteva diventare un continente di riferimento per il mondo intero in
quanto storia, cultura e lungimiranza.
Siamo sotto attacco, il
fondamentalismo islamico (l'ISIS) mostra denti aguzzi gettando panico tra folle
innocenti, demolendo principi e valori basilari su cui si basa la nostra
Europa, in primis la Libertà.
A Ventotene, ieri 22
agosto, si è svolto un summit trilaterale con i presidenti di Francia, Germania
e Italia.
Un bel segnale per ridare
all'U.E. il volto immaginato da Spinelli, Rossi e Colorni nel loro noto "Manifesto per un'Europa libera e unita",
un bel segnale proporlo non solo davanti a quell'isola ex-confino fascista ma
direttamente sulla portaerei "Garibaldi".
Fu proprio l'Eroe dei due Mondi a
unire l'Italia.
Il "Manifesto di Ventotene" era però
pura utopia, non aveva fatto i conti con i flussi migratori ora in atto.
Regolamentare i flussi,
accogliendo i profughi e chi ne ha diritto, accompagnando (non solo con un
foglio di via) i clandestini al loro Paese; mostrandoci saldi sui valori
occidentali e facendoli rispettare a coloro che restano sono i punti principali
per i nuovi orizzonti del Multiculturalismo.
Inoltre una nuova difesa
comune è necessaria per monitorare coste e bloccare, grazie ad accordi con gli
Stati nordafricani, i viaggi della
speranza ora divenuti viaggi di miseria e morte sui quali speculano le criminalità
organizzate.
In questi giorni il
premier francese Manuel Valls non è stato poi così lontano dal vero quando ha
affermato che il "burkini"
è incompatibile con la cultura occidentale.
Le donne che lo indossano
sono costrette spesso a nascondere con "una libera scelta" un'imposizione che le rende di fatto "esseri inferiori" all'uomo.
Dopo la Rivoluzione
francese si è innescato un desiderio di emancipazione femminile, di diritti
civili, di libertà individuali che ci ha portato ad essere quello che siamo.
In Medioriente questo
processo storico-evolutivo non è mai avvenuto: si succedono in molti luoghi
dittature e fondamentalismi che non hanno fine.
Aiutiamo chi desidera
liberarsi, senza cadere nel buonismo di certa sinistra radical-chic e senza muovere passi nel pericoloso terreno razzista
e xenofobo delle attuali destre.
Numerose sono state le polemiche
sul vietare o meno alcuni abiti integrali dell'Islam più ortodosso, nel
frattempo in Turchia bruciano attivisti LGBT e vengono compiuti terribili
omicidi contro i gay.
In sostanza per garantire
integrazione e rispettare l'emancipazione femminile noi non muoviamo un dito o
comunque non andiamo oltre un certo conformismo.
In altri Paesi commettono
invece crimini per esaltare le loro "identità"
fondamentaliste omofobe.
Occorre condannare a gran
voce ogni sopruso commesso contro le libertà individuali.
L'Unione Europea mantenga
certe distanze dalle culture e dalle tradizioni illiberali.
Un nuovo Multiculturalismo urge essere riveduto e
corretto.