23 agosto 2016

MULTICULTURALISMO… UN NUOVO ORIZZONTE.


L'Europa, in tutta la sua accezione geografica-storica-politica, è un continente aperto alle diverse culture e alle diverse religioni sin dal XVII° secolo ma solo dopo la grave crisi d'identità che ha provocato la Seconda Guerra Mondiale si è aperto a una tolleranza e a un'inclusione più marcata. Ora, col passare degli anni, questo processo mostra forti criticità.

L'integrazione solo per alcuni Stati è coperta da normative di riconoscimento delle minoranze, per altri Paesi europei sono in vigore linee guida prive di efficacia, se non garantite alle spalle da solide e preparate istituzioni. Filosofie e dottrine in merito al Multiculturalismo servono a poco se non si creano Ministeri ad hoc come è successo, per esempio, fuori dai nostri confini, in Israele.

Spesso ghettizzate, nella nostra Europa, le diverse etnie extracomunitarie vivono distaccate dal pensiero occidentale, dalla politica: forse proprio perché la politica non è stata in grado di trovare risposte adeguate al processo di integrazione.
Non basta permettere agli stranieri di entrare in possesso di uno smartphone o di una maglietta di una nota squadra di calcio per sentirsi parte di una comunità.
Il perno su cui tutto ruota è l'occupazione.

Avere un posto di lavoro è fondamentale per dignità e partecipazione.
Ma un continente con oltre 20.000.000 di disoccupati in zona euro non solo non sa dare risposte all'integrazione ma ha da tempo rinunciato a ricostruire sé stesso.
Tecnocrazia e avidità hanno permesso a pochi di avere molto, il Sistema è in crisi.
E proprio quando la crisi economica mostra segnali, seppur debolissimi, di ripresa piovono atti di terrorismo che destabilizzano quello che poteva diventare un continente di riferimento per il mondo intero in quanto storia, cultura e lungimiranza.

Siamo sotto attacco, il fondamentalismo islamico (l'ISIS) mostra denti aguzzi gettando panico tra folle innocenti, demolendo principi e valori basilari su cui si basa la nostra Europa, in primis la Libertà.
A Ventotene, ieri 22 agosto, si è svolto un summit trilaterale con i presidenti di Francia, Germania e Italia.
Un bel segnale per ridare all'U.E. il volto immaginato da Spinelli, Rossi e Colorni nel loro noto "Manifesto per un'Europa libera e unita", un bel segnale proporlo non solo davanti a quell'isola ex-confino fascista ma direttamente sulla portaerei "Garibaldi". Fu proprio l'Eroe dei due Mondi a unire l'Italia.
Il "Manifesto di Ventotene" era però pura utopia, non aveva fatto i conti con i flussi migratori ora in atto.
Regolamentare i flussi, accogliendo i profughi e chi ne ha diritto, accompagnando (non solo con un foglio di via) i clandestini al loro Paese; mostrandoci saldi sui valori occidentali e facendoli rispettare a coloro che restano sono i punti principali per i nuovi orizzonti del Multiculturalismo.
Inoltre una nuova difesa comune è necessaria per monitorare coste e bloccare, grazie ad accordi con gli Stati nordafricani, i viaggi della speranza ora divenuti viaggi di miseria e morte sui quali speculano le criminalità organizzate.

In questi giorni il premier francese Manuel Valls non è stato poi così lontano dal vero quando ha affermato che il "burkini" è incompatibile con la cultura occidentale.
Le donne che lo indossano sono costrette spesso a nascondere con "una libera scelta" un'imposizione che le rende di fatto "esseri inferiori" all'uomo.
Dopo la Rivoluzione francese si è innescato un desiderio di emancipazione femminile, di diritti civili, di libertà individuali che ci ha portato ad essere quello che siamo.
In Medioriente questo processo storico-evolutivo non è mai avvenuto: si succedono in molti luoghi dittature e fondamentalismi che non hanno fine.
Aiutiamo chi desidera liberarsi, senza cadere nel buonismo di certa sinistra radical-chic e senza muovere passi nel pericoloso terreno razzista e xenofobo delle attuali destre.

Numerose sono state le polemiche sul vietare o meno alcuni abiti integrali dell'Islam più ortodosso, nel frattempo in Turchia bruciano attivisti LGBT e vengono compiuti terribili omicidi contro i gay.
In sostanza per garantire integrazione e rispettare l'emancipazione femminile noi non muoviamo un dito o comunque non andiamo oltre un certo conformismo.
In altri Paesi commettono invece crimini per esaltare le loro "identità" fondamentaliste omofobe.
Occorre condannare a gran voce ogni sopruso commesso contro le libertà individuali.
L'Unione Europea mantenga certe distanze dalle culture e dalle tradizioni illiberali.
Un nuovo Multiculturalismo urge essere riveduto e corretto.