Sarò eretico, come sempre,
ma gli ultimi governi spacciati come "riformisti" non mi sono affatto
piaciuti.
I lavoratori hanno scelto
altri lidi e se di fronte a loro si troveranno il pragmatismo al potere o una
becera retorica populista lo scopriranno e lo scopriremo presto.
Questo governo non sarà
esente dal giudizio del popolo, sempre più attento e meno dogmatico di un
tempo.
Anche se le ideologie sono
crollate, gli italiani hanno bisogno di certezze e stabilità tante quante ne
chiedono i mercati e la Troika.
Ci chiediamo tutti dove, i
nuovi inquilini di Palazzo Chigi, troveranno risorse così imponenti per
realizzare un programma a tratti rivoluzionario, a tratti utopistico.
L'abolizione della Legge
Fornero, una più attenta gestione dei flussi migratori, legittima difesa, attenzione
alle disabilità, misure di welfare che tutelino chi perde il posto di lavoro,
sono iniziative che un socialista dovrebbe seguire con attenzione e supportare,
se in linea con i principi costituzionali.
Simpatie per politiche
filo-russe o ungheresi, voci di leggi speciali contro i Rom, discriminazioni
contro le famiglie omosessuali, Fla-Tax, possibili condoni, sono invece misure
che dovrebbero preoccupare chi ha a cuore un futuro europeista, attento ai
diritti civili e alle uguaglianze, alla progressività fiscale e alla promozione
di una cittadinanza responsabile e attiva.
C’è poi il problema, vero
e proprio cancro, delle mafie nel nostro Paese.
La morte del migrante
sindacalista Sacko non va trascurata
e considerata come l'ennesimo fatto di cronaca nera.
Quando la malavita ha
pieno possesso del territorio lo Stato deve lottare per riappropriarsi dello
spazio perduto.
Le tendopoli create dai
governi precedenti hanno di fatto permesso alla mafia manodopera a costo zero.
Questo è il vero problema
democratico, non il governo Lega-5Stelle.
È chiaro che se questi due
ambigui movimenti politici non saranno in grado di ripristinare l'ordine
democratico avranno fallito la loro missione.
La politica non può avere
come ordine del giorno solo i punti di un contratto firmato davanti al notaio, occorre
una politica generalista attenta e sensibile alle varie dinamiche interne e
internazionali.
Buon lavoro al nuovo
governo, lo dico da italiano.
Da uomo di sinistra invece auspico, in tempi brevi, la
nascita di un nuovo orizzonte capace di recuperare tutti quei voti popolari che
sono ora migrati verso movimenti populisti e a tratti identificabili come
reazionari.