21 gennaio 2014

DIALOGO TRA UN LAICO E UN CATTOLICO

Qui sotto un articolo, redatto da Lorenzo Borla (PD San Giuliano Mil.se), dove viene riportato un confronto che ha visto protagonista il sottoscritto e l’amico Rosario Zanone.
Trattiamo secondo i nostri punti di vista il tema della Laicità.

Un dibattito fra Davide Tosello, proveniente dal Partito socialista e Rosario Zannone dalla Margherita ha prodotto un proficuo (per loro e per i lettori) scambio di corrispondenza sul tema del cattolicesimo e del laicismo nel Partito democratico che qui riproduciamo.

Rosario Zannone <Potrei dire, sul piano della battuta, che il mio sogno lentamente si sta realizzando: e cioè vedere tanti ex e post comunisti governati dai democristiani (Renzi, Letta, Franceschini eccetera). Scherzi a parte, permettetemi di rivendicare, con orgoglio, la straordinaria vitalità dell'esperienza politica del cattolicesimo democratico che oggi vive un momento di grande protagonismo all’interno del Pd. Viviamo in una società estremamente mutevole; sembra essere venuto meno ogni punto di riferimento ideale; i politologi più accreditati ci ricordano che viviamo un'epoca post-ideologica. In verità, io credo, al di là delle apparenze contrarie, che l'affermazione politica di Renzi quale nuovo Segretario del Pd vada interpretata come l'affermazione di un "Pensiero Politico Forte" che trova un riferimento anche nella Dottrina Sociale della Chiesa. Quelli che paventavano che la vittoria del Sindaco di Firenze avrebbe comportato la dissoluzione del Partito democratico sono stati smentiti. Oggi noi abbiamo - io ritengo- un Partito con una struttura più snella ma con un pensiero politico più forte. All'interno di questo Pd che ha l'impronta ideale e culturale di Veltroni, Prodi e Renzi, credo che possano trovare spazio e rappresentanza anche gli amici e le istanze di Sel, così come potranno sentirsi a casa anche tanti altri sinceri democratici, di ispirazione liberale e moderata ma non conservatrice, che oggi non votano per il Pd. Io credo che questo sarà possibile, anche a San Giuliano, se noi che per primi abbiamo creduto nel PD sapremo farci interpreti di una politica autenticamente riformista che sappia coniugare la sacrosanta aspirazione alla giustizia sociale con l'insopprimibile anelito di ogni uomo alla libertà economica>.

Davide Tosello: <Ovviamente con tutto il rispetto per il pensiero dei cattolici democratici, senza Laicità come valore fondante per un Partito dal nome democratico non si va da nessuna parte.  Il partito democratico non può essere un partito moderato. Se si vuole il cambiamento bisogna essere coraggiosamente radicali e Renzi sta mostrando questo atteggiamento che ho apprezzato molto. Renzi ha parlato di Sinistra... sposando la causa. Renzi vuole aderire al PSE. Sono d'accordo con te che occorre "coniugare la sacrosanta aspirazione alla giustizia sociale con l'insopprimibile anelito di ogni uomo alla libertà economica." Perfetto... se c'è questa unione d'intenti vinciamo le prossime elezioni uniti!>

Replica Rosario: <Caro Davide, non ho mai pensato, né scritto, che il Partito democratico debba essere un partito moderato, anche se ritengo che la moderazione (al contrario del moderatismo) in politica sia un valore. Ho parlato di un partito di centrosinistra riformista. Un partito di centrosinistra, non soltanto di sinistra, non soltanto di centro. Certamente il PD non può essere un partito radicale: ciò coinciderebbe con la sua morte.  Quanto alla laicità, ricordo, prima di tutto a me stesso, che non può essere confusa con il laicismo. L'esperienza religiosa fa parte dell'esperienza umana, per alcuni è parte fondante della propria esperienza di vita. Un partito che ambisce ad essere maggioritario non può non farsi interprete anche delle istanze dei cattolici democratici (che del PD sono cofondatori), i quali sono abbastanza adulti per sapere che, in politica, tutte le istanze e le opinioni soggiacciono al principio della maggioranza. Laicità, dunque, non può essere laicismo, o peggio, anticlericalismo. Allo stesso modo, portare i valori del cattolicesimo democratico (quelli di Sturzo, di La Pira, di Dossetti, di Moro, di Zaccagnini, di Martinazzoli) all'interno del Partito democratico vuol dire ambire a sottoporli ad un salutare processo di contaminazione con i valori della sinistra. Ma ti assicuro che questa questione dei rapporti tra cattolici e laici dentro il PD è stata felicemente superata da un pezzo.

Ancora Davide: <D’accordo con te sull'importanza della moderazione. Ovviamente per “radicale” intendevo “una decisa volontà di cambiamento” così come Veltroni racconta nel suo libro L'Italia e la sinistra che vorrei, e così come Renzi ha espresso durante la sua campagna per le primarie. La Sinistra Riformista è radicale nel cambiamento ma solo attraverso il dibattito parlamentare e solo attraverso le istituzioni democratiche. È vero il Pd è un partito di centrosinistra e ritengo assolutamente necessario il confronto interno tra le varie configurazioni: democratici, post-comunisti, socialisti, cattolici democratici, cristiano sociali, ambientalisti, laici, liberali e chi più ne ha più ne metta. Ritengo altresì fondamentale riconoscersi in alcuni principi. Il Pd fa riferimento a quelli enunciati dalla Costituzione Italiana, per me possono bastare perché espressione di tutte le componenti democratiche che hanno dato vita alla Resistenza. Io non sono anticlericale, ma decisamente laico: le mie scelte politiche sono frutto della mia esperienza, della mia formazione e non dipendono da influenze di tipo religioso. Mi piacerebbe che il Partito Democratico sostenesse un po' di più la laicità. In Francia è elemento fondante della costituzione già dal primissimo articolo: <La Francia è una Repubblica indivisibile, laica, democratica e sociale. Essa assicura l'eguaglianza dinanzi alla legge a tutti i cittadini senza distinzione di origine, di razza o di religione. Essa rispetta tutte le credenze>. Come si può vedere, non è solo la nostra Costituzione, tra le più belle del mondo. Ho grande rispetto per il tuo pensiero perché sono sempre stato uno  dei sostenitori di una alleanza tra laici e cattolici, uniti da una politica riformista comune. Insieme dobbiamo cambiare il Paese, insieme dobbiamo coinvolgere altre componenti: se ce la facciamo noi, con noi possono unirsi altri e altri ancora. Viva il Partito democratico, esempio di pluralismo>.

Ancora una replica di Rosario: <Caro Davide, permettimi, in maniera forse un po’ pedante, di ricordare cosa dice la nostra Costituzione in materia religiosa. Innanzitutto l'articolo 7 della Costituzione il quale recita che <Lo Stato e la Chiesa Cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale>. Dunque, l'art. 7 della nostra Costituzione riconosce la Chiesa Cattolica quale istituzione indipendente e sovrana che esercita la propria potestà di regolamento giuridico nelle materie spirituali che le sono proprie. Secondo la nostra Costituzione pertanto la Chiesa Cattolica deve essere considerata (a differenza degli altri culti) come una società giuridicamente perfetta, ossia non sottoposta a nessun altro ente sovrano (neppure lo Stato Italiano) ma originaria ed indipendente, dotata nell'ambito dell'ordinamento statale italiano dei mezzi per raggiungere il proprio scopo. Inoltre, sulla base di quanto statuito dall'art. 7 Costituzione lo Stato vede limitati i suoi poteri in ordine a quelle materie che riconosce di esclusiva competenza della Chiesa Cattolica.

I Patti Lateranensi possono essere modificati solo con l'accordo della Santa Sede. Diversamente occorre procedere con il procedimento di revisione costituzionale.   L'art. 8 della Costituzione recita poi che <Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico dello Stato. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze>. L'art. 19 della Costituzione sancisce che <Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale, o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume>. L'art. 20, infine, dispone che <II carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto di una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività>.

Alle argomentazioni di Rosario replica infine Davide: <Caro Rosario gli articoli che hai citato li conosco bene tant'è che sono per la modifica dell'articolo 7. Per me i Patti Lateranensi (ricordo, firmati da Mussolini) vanno aboliti. Equiparare la Chiesa Cattolica alle altre religioni è fondamentale per il rispetto di tutti i principi sanciti dalla Costituzione. Ricordo l'art. 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. La modifica che sopra citavo è permessa dall'art. 138 ovviamente dopo delibera delle camere. Questo il mio pensiero. Ovviamente siamo in democrazia e se i padri fondatori hanno preferito mantenere con il Vaticano rapporti privilegiati lo accetto. Ma oggi, nel 2013, vorrei un'Italia diversa. Nel mio piccolo appoggerò sempre iniziative di uguaglianza>.

Insomma, possiamo concludere che questo buon dibattito è una occasione di apprendimento e di stimolo alla riflessione per tutti noi. E aggiungo che ovviamente finché si discute da posizioni non dogmatiche e aperte su valori come cattolicesimo e laicismo, il Partito democratico avrà una lunga vita unitaria, come è successo fin qui a dispetto di quelli che ci vogliono male.