Silvio
Berlusconi, dalla sua comparsa nell'agone politico nel 1994, volle farsi promotore
di una "Rivoluzione Liberale" (ispirandosi al noto saggio di P.
Gobetti) mai realizzata.
Recentemente
anche Fausto Bertinotti, ex-leader di Rifondazione Comunista, sente la necessità
di riconoscersi nelle idee liberali ammettendo uno dei più grandi errori del
marxismo più ortodosso, quello di poter negare alcune libertà per perseguire un
fine più grande.
Friedrich
von Hayek, l'economista e filosofo austriaco tra i più noti esponenti del Liberalismo
e premio Nobel nel 1974, definisce i tratti caratteristici di questa dottrina
differenziando i liberali inglesi (evoluzionisti) da quelli continentali europei
(costruttivisti).
Per
sintetizzare drasticamente, i primi hanno limitato al minimo l'intervento dello
Stato in campo economico e sociale; i secondi hanno preso in prestito dal Liberalismo
i principi guida, quelli mirati alla tutela delle libertà individuali tant'è
che molti "liberali" passarono poi al Socialismo, di cui von Hayek fu
acerrimo antagonista.
Ebbene
oggi, dopo la fine del Liberalismo classico e del Comunismo, possiamo dire che
occorre una necessità di sintesi tra i valori liberali e quelli socialisti, perché
entrambi indispensabili alle Democrazie moderne.
È
chiaro che Destra e Sinistra pur contrapponendo le proprie visioni politiche operano
già nel campo di uno Stato liberale, lo sforzo, forse più costoso alla
Sinistra, è quello di rendere l'apparato statale snello e l'impresa libera da
mille vincoli burocratici.
Lo
sforzo è quello di garantire i servizi principali alla collettività e avvicinare
il privato a temi (penso alla televisione pubblica italiana) fino a ieri considerati
tabù.
Si
rende indispensabile un ulteriore sforzo, quello legato ai diritti e, senza un eccessivo
libertarismo, si possono certamente dire 3 sì oggi più che mai di attualità:
unioni civili, testamento biologico, legalizzazione droghe leggere.
Occorre
poi far proprie e non solo a parole, mi rivolgo al mio partito (il PD), le istanze
del Socialismo Europeo: giustizia sociale, redistribuzione, uguaglianza.
Se
per von Hayek era impensabile e forse blasfemo che i liberali potessero
fondersi coi socialisti, oggi possiamo notare come effettivamente, almeno per i
partiti progressisti europei, si è allo stesso tempo DEMOCRATICI, SOCIALISTI e
LIBERALI.
Ad
maiora!