28 maggio 2014

ELEZIONI EUROPEE 2014. COMPROMESSI PER LA CRESCITA?

Gli ultimi anni sono stati davvero "difficili", utilizzando un eufemismo, per le scelte di politica comunitaria in Europa: popolari, socialisti, liberali hanno preso decisioni che hanno messo in ginocchio il Vecchio Continente, salvaguardando banche ed economie forti (ved. Germania).

Ora si vuole cambiare verso e, mentre i trasformisti conservatori riescono a ottenere un buon risultato conquistando con le elezioni di maggio una grande fetta del parlamento di Strasburgo, i socialisti pagano un duro conto poiché non sono riusciti a rappresentare la parte più progressista della popolazione.
I compromessi accettati hanno punito il PSE ma in Italia il nuovo volto della politica nostrana, rappresentato da Renzi, ha permesso al più importante e numeroso gruppo della Sinistra riformista europea di non crollare sotto i colpi dei populismi e delle destre reazionarie e neoconservatrici.
Sarà molto difficile voltare pagina in quanto si prospettano alleanze spurie, figlie illegittime della necessità di mantenere l'ordine costituito.

Si prospetta indubbiamente l'ennesimo compromesso.

Questa volta il cittadino europeo è più attento, il portafoglio piange, i disoccupati sono oltre il 10%, i consumi stentano a crescere... insomma se alle prossime elezioni europee non si desidera un nuovo e più forte scossone di anti-politica (con ripercussioni sui sistemi democratici dei nostri stati liberali) questa volta i compromessi dovranno riguardare unicamente la crescita.
Ben vengano! Già... l'esigenza ora è questa, quella di mettere in condizione i paesi dell'Unione di progredire senza dover soccombere a vincoli di bilancio o a regole restrittive che impediscono alle imprese di sollevarsi da anni di burocratici freni imposti.

Tutto questo deve andare di pari passo con la tutela dei diritti. Non solo di quelli acquisiti: la strada da fare, soprattutto qui in Italia, è assai tortuosa a causa delle resistenze di una certa area ultracattolica che non ha permesso il naturale evolversi della società.
Unioni civili, testamento biologico, regolamentazione della prostituzione e liberalizzazione delle droghe leggere sono ancora temi scottanti sul tavolo e appare assai arduo, con codeste alleanze politiche (ved. NCD, SC, PD), intraprendere serie scelte libertarie.

Matteo Renzi porta in Europa una ritrovata e rinnovata Sinistra che coniuga libero mercato a principi di uguaglianza e solidarietà, un PD capace di ridare slancio al Partito Socialista Europeo e al suo gruppo S&D (Socialisti & Democratici) scardinando una certa ortodossia che stava impigrendosi trascurando il fine, quello del Progresso.
Il consenso popolare di Renzi non deve trarci però in inganno, saremo soddisfatti solo a risultati ottenuti... ora è tempo di una battaglia democratica al suo fianco.

 (Risultati Elezioni Europee 2014)