20 novembre 2012

Appello ai socialisti!

 
Il 1° gennaio del 1948 entrò in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana, legge fondativa dello Stato e faro per il futuro legislatore e per ogni cittadino.
I socialisti presenti nell'Assemblea Costituente furono tra i padri di questa Carta tra le più belle ed invidiate nel mondo.
Oggi quella summa di principi di uguaglianza, solidarietà, pluralismo, etica, laicità e unità del Paese sono messi in discussione, a volte (spesso) disonorati lacerando la politica e la fiducia dei cittadini verso le istituzioni.

I festini con il denaro dei contribuenti organizzati in Regione Lazio, i legami con la 'ndrangheta in Regione Lombardia, il crescente populismo e quasi vent'anni di scellerato governo delle destre pongono una seria riflessione sull'effettivo rispetto dei valori sanciti dalla Costituzione.

La vittoria socialista di giugno in Francia con François Hollande, la mobilitazione socialdemocratica di Peer Steinbrück per sconfiggere nel 2013 la Merkel in Germania e il nuovo fronte dei progressisti italiani che desidera vivamente svoltare pagina chiudendo definitivamente l'era "dell'uomo solo al comando"... sono i forti segnali che i socialisti italiani devono cogliere per tornare a essere protagonisti della scena politica locale e nazionale.

Ma soprattutto, ricollegandomi alla premessa, i socialisti italiani devono esserci per difendere i principi della Costituzione Repubblicana oggi in pericolo.
Mi rivolgo quindi a voi, care compagne e cari compagni, inizia una nuova stagione per tutti i socialisti che fortemente credono nei valori di Giustizia, Solidarietà, Progresso, Laicità e Libertà!
Li difenderemo e li custodiremo per trasmetterli alle generazioni future.

Vi invito pertanto a essere socialisti con il cuore, con la passione che vi ha portato ad un certo punto della vostra vita a scegliere questa strada fatta di eresie: come il socialismo riformista, un'eresia che diviene unica strada percorribile per ribaltare in positivo le sorti di questo Paese.
Vi invito a partecipare attivamente, in base ai vostri impegni, con la vostra esperienza e un rinnovato entusiasmo alla vita politica del vostro Comune.
Perché anche dalle realtà locali nasce la speranza per un'Italia migliore.

Tratto dal discorso tenuto alla Riunione del PSI del 18 Novembre 2012 a S. Giuliano Milanese.

 

24 ottobre 2012

Italia. Bene Comune

Il Partito Socialista Italiano sarà tra i protagonisti dell'alleanza dei progressisti, con il Partito Democratico e Sinistra Ecologia & Libertà, per le prossime elezioni politiche che molto probabilmente si svolgeranno ad aprile 2013.
Vedo positivamente questa unione di partiti riformisti come vedo positivamente l'intenzione di procedere in controtendenza con l'agenda dell'attuale presidente del consiglio Mario Monti.
Dopo il rigore e i sacrifici occorre ora dare dignità ai milioni di lavoratori italiani che versano in condizioni assolutamente disagiate.
Studenti, pensionati, classi medie e forze produttive hanno la necessità di respirare e poter riattivare consumi e riaccendere la speranza di una crescita economica del Paese.
Saranno indispensabili nuovi piani industriali che valorizzano la ricerca, l'ecologia, l'agricoltura e il turismo.
Tornano in auge valori indispensabili come la laicità dello Stato e una maggiore attenzione verso i diritti umani, una condanna unanime dell'omofobia e delle violenze sulle donne.
La ripresa riparte dall'istruzione, dalla valorizzazione dei beni pubblici, e dalla libertà di immaginare un mondo migliore in un Paese dove le famiglie possano programmare una vita che garantisca loro un equilibrato benessere.
La carta d'intenti stipulata dai tre partiti mi sembra procedere in questo senso.
Appoggio pertanto questa fase politica indispensabile all'Italia.
E ora le primarie del Centro-Sinistra!
I candidati principali: Pierluigi Bersani, Laura Puppato, Matteo Renzi, Bruno Tabacci e Nichi Vendola.
Nonostante il cuore mi porti verso il compagno Nichi Vendola (ho condiviso in passato tutto il percorso di SEL) credo proprio che voterò Bersani, lo trovo ora l'uomo giusto, aggregante e maggiormente preparato ad affrontare una leadership di questo tipo.
Anche il Partito di cui sono tesserato, il PSI, in intesa con il Partito Socialista Europeo trova nel segretario del PD un punto di forza di questa unione progressista.
Allora... avanti!



20 ottobre 2012

Il mio percorso politico

Sono nato nel giugno del 1976 a Milano da mamma infermiera e papà metalmeccanico.
Abitavamo a due passi dalla sede dell’Umanitaria e del Policlinico.
Nel 1982 dopo la nascita di mio fratello ci siamo trasferiti nell’hinterland a San Giuliano Milanese.
Fin da piccolo sono cresciuto con una passione innata per le vicende politiche, la simbologia e l’ammirazione per i grandi uomini di allora.
In casa mia Berlinguer era molto stimato, ricorderò sempre i suoi funerali trasmessi in TV e un libro commemorativo distribuito dall’Unità che sfogliai parecchie volte.
La guerra fredda tra USA e URSS, l’opposizione tra democristiani e comunisti, il governo Craxi, furono le principali dialettiche a cui un ragazzino come me guardava con estrema curiosità.
Nel 1989 il muro di Berlino segnò il graduale crollo di tutti i regimi comunisti compreso quello sovietico. La svolta di Occhetto trasmessa dal TG3 sancì anche in Italia la fine di un’epoca.
Nel 1992 ero ormai adolescente quando scoppiò Tangentopoli.
Non nego che la Lega Lombarda ai tempi sembrava guidasse un vero cambiamento, gli alfieri di una nuova Italia federale, onesta e produttiva.
Non passò molto tempo prima di accorgermi di quanto fossero distanti i miei ideali da quelli della Lega che mostrò ben presto un volto razzista e secessionista incompatibile con il mio spirito solidale e democratico.
Leggendo Marx, Lenin, i diari di Ernesto “Che” Guevara, le lettere di Gramsci entrai a far parte a pieno titolo dell’utopia comunista.
Il desiderio di una società diversa… a qualunque costo!
Votai Rifondazione Comunista dall’età di 18 anni sino alle elezioni politiche del 2008 dando il mio appoggio all’alleanza di sinistra denominata Sinistra Arcobaleno.
Poi la svolta!
La disfatta totale della sinistra “radicale”, tale da non aver nemmeno più un seggio in parlamento, mi fece entrare in una profonda crisi d’identità politica.
Misi in discussione ogni mia convinzione, non riuscivo ad accettare che un ideale di uguaglianza potesse venir sconfitto in codesta maniera.
Dopo le mie simpatie verso il progetto di Nichi Vendola e del suo partito Sinistra, Ecologia e Libertà, a cui rinnovo la mia profonda stima, ho focalizzato l’attenzione sui valori, sulle linee guida, sui fini attuali (e non fatalistici) che l’azione politica deve perseguire.
La mia domanda ha trovato una risposta: il Socialismo Democratico.
Come affermò Carlo Rosselli “Il Socialismo non è né la socializzazione, né il proletariato al potere e neppure la materiale uguaglianza. Il Socialismo, colto nel suo aspetto essenziale, è l’attuazione progressiva della idea di libertà e di giustizia tra gli uomini”.
Nel 2012 mi sono iscritto al Partito Socialista Italiano.
Ho partecipato come attivista alle iniziative locali e dopo una breve parentesi (2013) nel Partito Democratico, ove ho ricoperto il ruolo di coordinatore del gruppo comunicazione, sono tornato (2016) a promuovere i valori socialisti nel più antico partito italiano, il PSI.
Mi sono occupato di web e comunicazione sia per la sezione R. Morandi di San Giuliano Milanese sia per la Federazione PSI dell'Area Metropolitana di Milano sino a marzo 2017.
Dopo questa data ho lasciato l'attività all'interno dei partiti (ved. articolo: "Arrivederci" politica!).

Con questo blog spero di poter dare il mio piccolo contributo al dibatitto sull'attualità del Socialismo democratico coinvolgendo tutti coloro che credono nella politica, nonostante i politici l’hanno spesso disonorata.


Davide Tosello



30 settembre 2012

Il Socialismo in Italia

Nell'estate del 1892 nasceva a Genova il Partito dei Lavoratori Italiani che divenne successivamente (1895) il Partito Socialista Italiano.
La classe operaia veniva rappresentata nel nostro Paese da questo grande movimento che internamente era suddiviso in due principali correnti, quella riformista e quella massimalista.
Entrambe sostenevano le tesi di Karl Marx: i primi volevano ottenere un cambiamento della società attraverso le riforme parlamentari mentre i secondi ritenevano necessaria una via rivoluzionaria che escludeva qualsiasi patto con la borghesia.
È nel 1921 a Livorno che avvenne la definitiva scissione dei due gruppi, nasceva così il  Partito Comunista Italiano di Antonio Gramsci e nel 1922 il Partito Socialista Unitario Italiano guidato da Filippo Turati.

Nel 1943 nacque anche il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria che vide in Pietro Nenni il suo massimo esponente.

Durante le leggi fasciste un patto d'azione legò le due anime della sinistra italiana (a quell'epoca clandestine) e unite diedero un forte contributo alla lotta di Liberazione.
Dopo la guerra, nel 1947 Giuseppe Saragat  marcò la linea socialdemocratica fondando il PSDI.
A seguito di questa scissione il PSIUP riprese la denominazione di PSI.

Dopo l'occupazione sovietica in Ungheria (1956) il "patto d'azione" tra comunisti e socialisti cessò definitivamente a causa della fredda indifferenza del PCI davanti all'ignobile vicenda.

Quando il PSI accettò i compromessi con la Democrazia Cristiana, dando difatti il via al primo progetto di centro-sinistra, subì nel 1964 una scissione che portò alla nascita del nuovo PSIUP (Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria).
Furono Tullio Vecchietti, Emilio Lussu, Lucio Libertini e Tullio Basso alcuni esponenti di questa spaccatura che non accettava un sodalizio della cultura laica del PSI con il clericalismo democristiano.

Successivamente ad un riavvicinamento dei socialdemocratici coi socialisti e ad una nuova rottura, avvenne nel 1976 la vera svolta del PSI con l'elezione a segretario di Bettino Craxi.

Con il suo "vangelo socialista" Craxi traccia la nuova identità del PSI allontanandosi definitivamente dalle teorie marxiste e leniniste.
Il socialismo che il nuovo segretario propone è democratico e liberale.

Nel 1992 scoppia il caso "Tangentopoli", il Partito Socialista è decimato da avvisi di garanzia, si scioglierà definitivamente nel 1994. Crollano tutti i partiti tradizionali e si conclude la cosiddetta "Prima Repubblica".
Craxi fugge in Tunisia dove da latitante morirà nel 2000.

Bisogna attendere il 2007 quando Enrico Boselli riunisce i socialisti e nel 2009 riprenderà vita il Partito Socialista Italiano guidato da Riccardo Nencini sino al 2019.
Attualmente il partito è guidato da Enzo Maraio.

In realtà i socialisti sono ancora divisi in molti schieramenti politici parlamentari ed extraparlamentari, esistono infatti circoli e movimenti che si rifanno al Socialismo: il Gruppo di Volpedo, Risorgimento Socialista, il Circolo Rosselli, Socialismo XXI, Convergenza Socialista e tanti altri.

Anche nel centro-destra i socialisti hanno una loro rappresentanza, quella del Nuovo PSI di Stefano Caldoro.

È il Partito Socialista Europeo oggi il principale aggregatore dei valori che guidano il Socialismo moderno, esiste inoltre l'Internazionale Socialista che raccoglie ogni tre anni nella sua assemblea ben 150 partiti d'ispirazione socialdemocratica e laburista.