20 giugno 2014

VIVA L’ITALIA. I CONCETTI DI PATRIA

Sono entrati nel vivo i Mondiali di Calcio FIFA 2014 e ogni italiano (o almeno una consistente fetta della popolazione) rispolvera ed elabora inconsciamente un concetto del tutto celato durante la quotidianità delle sue azioni e dei suoi pensieri, quello di Patria.
Il giorno del mio matrimonio l'ufficiale di stato civile incaricato ci regalò una bandiera della Nazione e una copia dei Promessi Sposi.
Nei Mondiali di Calcio 2006 quella bandiera diede allegria alla mia casa, si festeggiò la storica vittoria dell'Italia di Lippi sulla Francia. Poi la stessa bandiera tornò nella custodia e oggi, dopo otto anni, mi chiedo se quel drappo mi occorre unicamente per festeggiare un'eventuale vittoria della nazionale di calcio o mi deve ricordare che il sentimento e lo spirito patriottico possono rendermi felice (senza termine di tempo) di appartenere a un territorio così ricco di storia, arte, cultura e bellezze naturali?

Marx ha ben impresso al popolo della Sinistra il concetto di internazionalismo rendendoci sicuramente più solidali ma differentemente patriottici.
A Sinistra abbiamo sempre voluto bene alla nostra nazione, la Resistenza ne è testimonianza ma oggi saremmo ancora disposti a morire per l'Italia?
Leggendo la vita dell'Eroe dei due mondi (Garibaldi. Pierre Milza, Longanesi) trovo il più alto esempio di patriota che questa Nazione abbia mai avuto.
Giuseppe Garibaldi durante il Risorgimento e quindi le tre guerre d'indipendenza mostrò a ogni cittadino i caratteri tipici del patriota: valoroso, servitore, intrepido, rispettoso e coraggioso.
Sono proprio le caratteristiche dei nostri ragazzi partigiani che durante la seconda guerra mondiale ci liberarono, con l’indispensabile aiuto degli alleati angloamericani, dal nazifascismo.
La Brigata guidata da Longo e Secchia proprio a ricordo e sotto il nome di Garibaldi portò a termine innumerevoli vittorie nei campi di battaglia.
Il terzo millennio con la sua globalizzazione rischia di offuscare questi sentimenti/valori ma allo stesso tempo deve assolutamente innescare un processo di protezione delle identità culturali e territoriali dei popoli evitando pericolose derive ultranazionaliste.

Qualche anno fa (nel 2011) il presidente Napolitano ha reso onore ai 150 anni dell'Unità d'Italia attraverso manifestazioni e incontri in tutto lo stivale ripercorrendo storia e costume di uno tra i popoli più decisivi per la creazione dell'odierna Unione Europea.
Oggi più che mai avere chiaro in noi il concetto di Patria deve aiutarci a portare in Europa e nel mondo la caparbietà di un popolo che nonostante le dominazioni e le dittature passate è e rimane fulcro indispensabile di confronto tra diverse culture e rappresenta la culla della civiltà mediterranea.