30 aprile 2020

Evviva il Primo Maggio!

1° maggio 2020
Il lavoro non rappresenta solo l'attività che ci consente di vivere.
Nel lavoro si concentra il fulcro della nostra formazione di uomini e di donne.
Formazione che non è legata solo alla specifica professionalità e competenza, ma al rapportarsi con gli altri e con se stessi con equilibrio e saggezza.
Difficile percorrere nel quotidiano una strada che ci renda dei veri professionisti, sappiamo però che caparbietà e gentilezza sono armi vincenti per raggiungere con onestà gli obbiettivi prefissati.
Già... ma questa società abbiamo visto come in realtà premia incapaci e arroganti.
Un ostacolo non da poco al nostro sincero e legittimo scopo.
Rinunciare e arrendersi porta solo frustrazione interiore, col tempo ci si logora.
Conviene fare un bel respiro, spiritualmente proficuo, e costruire con pazienza la nostra vita... giorno per giorno.
Vi ricordate la storia dei tre lavoratori in un cantiere?
Quando gli fu chiesto quale fosse il loro lavoro, le risposte furono diverse, nonostante medesime mansioni.
Spacco pietre” rispose il primo.
Mi guadagno da vivere” rispose il secondo.
Partecipo alla costruzione di una cattedrale” disse il terzo.

Evviva il Primo Maggio, festa del Lavoro!


25 aprile 2020

75° Anniversario della Liberazione

25 Aprile 2020
Essere antifascista per me non rappresenta un vessillo da esporre durante lo scontro politico.
Non rappresenta un gene presente nel DNA ed ereditato dai miei genitori, seppur entrambi di sinistra.
Non rappresenta un semplice paradigma tale da poter descrivere la mia idea di libertà.
Non rappresenta nemmeno un aggettivo e un sostantivo che mi rende migliore di altri, perché non lo sono.
Rappresenta invece la speranza che il sacrificio dei martiri della Patria, a partire da Giacomo Matteotti (prima inascoltata voce del pericolo che stava perpetrando nel Paese), sia stato utile a preservare in eterno lo stato di diritto, le libertà, la democrazia liberale, la meravigliosa Costituzione che ci siamo dati.
Per ben vent'anni l'Italia ha subito nel secolo scorso il totalitarismo fascista e nazifascista in seguito, dal 25 aprile 1945 siamo rinati... abbiamo dato un senso all'aria che respiriamo, ci siamo sentiti uomini liberi.
Essere antifascista pertanto è una consapevolezza: riconoscere il sacrificio di chi ha combattuto (partigiani e forze alleate) e riconoscere il crimine che il Fascismo ha rappresentato.

"Uccidete pure me, ma l'idea che è in me non l'ucciderete mai" 
(G. Matteotti)

15 gennaio 2020

RISPETTO PER BETTINO CRAXI E LA STORIA SOCIALISTA

Il 19 gennaio di vent’anni fa moriva Bettino Craxi.
Oggi si parla di "riabilitazione" di un “personaggio controverso”, tanto amato quanto detestato.
Io non ho bisogno di fare operazioni di "revisionismo".
Ho studiato la sua vita, i suoi ideali, la sua visione politica attraverso i suoi scritti e alcune biografie.
Ho concluso, già da tempo ormai, che quest'uomo aveva un forte temperamento, una grande capacità decisionale, un lungimirante pensiero riformista, un sincero spirito patriottico, un alto sentimento di libertà.
Aveva dei limiti, come tutti gli esseri viventi.
Poi come tutti gli uomini politici ha avuto una parabola ascendente e una discendente, oggi il divario tra queste due parabole si è notevolmente ridotto: i leader attuali sono delle meteore.
Una cosa è certa, l'Italia durante i suoi governi ha potuto mostrarsi al mondo per quello che era: un'eccellenza di talenti, una nazione moderna votata al progresso, una repubblica inserita in un contesto internazionale delicato (Guerra fredda) e capace di prendere le distanze tanto dall'URSS (consolidamento NATO) quanto dagli USA (ved. Sigonella).
La colpa di Bettino Craxi fu quella di far parte di un Sistema di finanziamenti illeciti o irregolari verso le casse del proprio partito (non verso le sue tasche come tuttora gridano i detrattori).
Il PSI di Craxi non fu un caso isolato, tutti i maggiori partiti italiani ebbero questo approccio per far fronte alle alte spese della politica.
Comportamenti da condannare senza nessuna esitazione perché causano malaffare, corruzione, interessi lontani dal bene comune.
Bettino Craxi pagò questa colpa in maniera spropositata a causa di un giustizialismo giacobino che, proprio come nella Rivoluzione francese, non risolse i mali del Paese riportando di fatto a una successiva peggiore "restaurazione".
Non voglio invitare nessuno a fare una riflessione laica su quanto avvenuto, chi vuole approfondire non ha bisogno certo di un mio stimolo: sarebbe però ora di finirla con il dileggio, il turpiloquio, le falsità e le offese gratuite nei confronti di questo uomo. Che riposi in pace.
Per quanto riguarda la storia socialista, altrettanto sbeffeggiata da una certa sinistra sin dai tempi di Matteotti, non andò meglio.
Una storia che narra il progredire di una nazione, una storia fatta di intuizioni e concrete riforme che trasformarono il nostro Paese arretrato e spesso martoriato dalle guerre in una evoluta democrazia.
Il Partito Socialista Italiano si inserì nell'alveo del centro-sinistra e permise grandi conquiste sociali, civili, di libertà.
Ancora oggi c'è bisogno dell'eresia socialista, ancora oggi c'è bisogno di una società fondata sui meriti e i bisogni.
Invece... "Carthago delenda est"!
Tutto questo non conta, siamo l'unico Paese europeo a non avere un forte partito socialista (ai tempi schiacciato da due dogmi, quello comunista e quello democristiano, a seguire annientato da Tangentopoli) e a non avere un suo erede.
Chi ora pensa al PD come erede del PSI sta prendendo una cantonata, prima di raccogliere un'eredità occorre fare i conti con la propria storia.
Nel nostro piccolo, noi socialisti continueremo a promuovere i nostri valori.
Non abbiamo pretese di essere influenti, sarebbe già un traguardo essere autonomi.
Una storia lunga 128 anni ha bisogno di un po' più di rispetto, aiuterà tutti a comprendere il nostro presente e a gettare le basi per un futuro migliore.