15 aprile 2021

Dove sono i riformisti?

L'abbraccio tra PD-LeU e 5Stelle può sembrare a prima vista una possibile svolta contro gli emergenti nazionalismi di questi anni.

La destra è forte e in Italia i sondaggi mostrano in crescita anche partiti come Fratelli d'Italia, capeggiato dall'indomabile Giorgia Meloni.

I programmi riformisti appaiono accantonati a sinistra, la via populista si mostra come la scelta più facile e immediata per consolidare i consensi ottenuti durante il governo Conte.

Draghi è di tutti e non è di nessuno, l'alleanza Sinistra-5Stelle è pertanto nata coi tempi giusti e in politica sappiamo quanto sia importante il fattore tempo: sono riusciti a creare una coalizione indipendente rispetto alle scelte del governo e leale di fronte ad esso.

Si preparano due agguerriti schieramenti alle prossime elezioni.

Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia daranno battaglia per mostrarsi come forze responsabili (magari lasciando da parte la chimera sovranista) e vincere contro il populismo di sinistra.

I riformisti? Dove sono finiti in tutto questo bailamme?

Schiacciati come in un sandwich i gradualisti democratici e liberalsocialisti si trovano in grossa difficoltà.

Renzi è steso al tappeto, la Bonino è uscita dal suo piccolo partito, Calenda è in evidente inferiorità rispetto alla crescente intesa che il PD ha preferito sottoscrivere con i cosiddetti "grillini".

I socialisti?

Il movimento socialista oggi può forse riconoscersi nelle istanze della nuova coalizione Letta-Conte-Fratoianni?

A voi la scelta...

Io penso di no. Non vedo un orizzonte di ideali, di programmi chiari.

Osservo molte linee generiche e fin troppo sfocate.

La sostenibilità, l'economia green... come devono essere declinate?

Il nostro pianeta è in pericolo, così come è in pericolo il futuro delle prossime generazioni... dei nostri figli.
Si stanno verificando cambiamenti climatici che in pochi anni saranno evidenti anche nel mondo occidentale (se qualcuno non se ne fosse ancora accorto).
La destra regressiva di Trump si è allontanata dagli accordi di Parigi, ora Biden sta cercando di mettere una pezza.
Occorre un serio percorso di riconversione ecologica.
Stop/riduzione dei minerali fossili e via alle energie rinnovabili, senza esitazioni.
I paesi scandinavi ancora una volta mostrano attenzione a questi necessari processi di cambiamento, prendiamo spunto dal pragmatismo nord europeo e che sia di aiuto per una visione differente di tutte le altre politiche: stop all'assistenzialismo dei redditi di cittadinanza, stop ai contratti precari e via con l'inserimento di nuove figure professionali legate al "green".
Verde e rosso dovranno essere i colori dell'eco-socialismo del XXI secolo.

Penso che il tema ambientale debba essere fortemente preso in considerazione dal PSI e dai piccoli gruppi che si rifanno al socialismo.

Da Milano è partita una fase nuova per i socialisti, il garofano è ricomparso affisso sui manifesti nella metropoli motore d'Italia.

Da questa città partiva il riformismo, riformismo che ha un'unica radice: il socialismo democratico.

Tesserati o non tesserati è il momento di confrontarsi sul futuro di un'area politica che può e deve rinnovarsi.

Avanti!

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