Un tempo andavano di moda le sezioni locali, oggi i
gruppi facebook.
È altresì evidente una divergenza tra cittadini e
parlamentari sia sui temi etici sia sulle riforme strutturali dello Stato.
Lo dimostrano i faticosi dibattiti sul testamento
biologico, sull'eutanasia, sulla legalizzazione della cannabis e il risultato
dell’ultimo referendum costituzionale.
I partiti vanno da una parte, i cittadini (molto più
consapevoli di un tempo) vanno dall'altra!
Da socialista
democratico la vivo come una sconfitta.
I partiti, il mio partito e quelli riformisti, non sono
stati in grado di interpretare i bisogni e le richieste degli italiani.
Dai piccoli consigli comunali, alle sedi regionali, sino
alle aule parlamentari si consumano favori tra forze politiche e lobby di
potere, numerosi casi di malaffare e di corruzione intaccano uno degli architravi
della democrazia, il principio di rappresentanza.
Coltivare i propri interessi senza pensare al bene comune
provoca una rottura difficile da sanare.
Non importa se alcuni eletti appaiono giusti e
volenterosi, l'intera classe politica paga le conseguenze di queste cattive
abitudini dure a morire. Non dovrebbe andare così, lo sappiamo.
Da sempre appassionato di politica, nel 2012 ho deciso di
attivarmi per contribuire in prima persona al rilancio delle idee e dei valori
socialisti e libertari, l'ho fatto prima nel PSI, poi nel PD e nuovamente in
quello che rappresenta il più antico movimento di emancipazione dei lavoratori
e degli oppressi, il Partito Socialista
Italiano.
Difficile coniugare ideali a pragmatismo, ma questo è lo
sforzo che un politico deve fare.
I risultati in questi anni non si sono visti, certamente
ho avuto modo di accrescere il mio bagaglio culturale, ma di politiche sociali
attive solo l'ombra.
Dalla sconfitta dei democratici americani alla crisi che
stanno affrontando laburisti inglesi e socialisti francesi, si denota l'inadeguatezza delle forze progressiste internazionali nel farsi
carico del disagio dei propri connazionali.
Chi vive nei centri agiati, frequenta salotti
"perbene" e si circonda di lusso difficilmente
potrà entrare nel merito dei veri bisogni di coloro che sono nati indietro.
La Sinistra "caviale
e champagne" ha oscurato figure come Sandro Pertini, Enrico
Berlinguer.
Li citano, eccome se li citano, ma nei fatti si
smentiscono sempre.
I cittadini osservano con attenzione e prendono le
distanze: ecco il moltiplicarsi di movimenti populisti, sovranisti,
nazionalisti.
Saranno capaci una volta al potere di non sbugiardarsi
anche loro?
A Roma, il caso
Raggi mostra già alcune perplessità.
Politica contro anti-politica?
Suvvia... chi mette in scena questo teatrino mente
sapendo di mentire.
In realtà abbiamo sul tavolo due modalità di occuparsi
della cosa pubblica.
C'è chi si barrica nella sicurezza dell'establishment e chi vuole scardinare democraticamente
l'intero Sistema per sostituirlo con
“non si sa bene cosa”.
Io mi arrendo... nessuna delle due prospettive trova il
mio endorsement.
Eccomi giunto al
capolinea.
Non perché ho smesso di lottare, ma per lottare in
maniera differente.
Partendo dal popolo per il popolo.
Il volontariato sociale una possibile risposta.
La politica oggi è scontro: a volte si condividono tesi e
programmi, ma le differenze devono essere sempre rimarcate. L’obiettività non è
contemplata, l’autocritica men che meno.
Io stesso sono caduto in questo perfido gioco. Col mio
blog amatoriale ho cercato di lanciare degli stimoli, di rilanciare la buona
politica assieme ai compagni della sezione PSI di San Giuliano Mil.se, ma il bilancio di questi anni appare tendenzialmente
negativo.
È inoltre sotto gli occhi di tutti l'implosione del PD.
La Sinistra è divisa in numerosi rami incapaci di
convergere in un unico tronco.
A questo punto il mondo è là fuori, basta solo
avvicinarsi e prendere realmente per mano chi ha bisogno. Divulgare valori di
laicità, di giustizia sociale, di uguaglianza è possibile senza tesserarsi ad
un partito.
Torno ad essere un “uomo libero” senza dovermi “vergognare” degli appoggi incondizionati che i
socialisti (a livello nazionale) in questi anni hanno offerto a politiche pseudoriformiste, fatte di slogan,
annunci e slide.
Di fatto l’Italia non è ripartita: i cittadini hanno
bocciato la legislatura che ha portato Matteo Renzi a Palazzo Chigi.
Quando ci si iscrive a un partito occorre essere leali,
anche critici, ma leali e io (avendo avuto ruoli legati alla comunicazione) di
divulgare proposte e idee lontane dal mio modo di concepire termini come Riformismo, Sinistra e Socialismo
proprio non ci riesco.
Mi sembra più corretto interrompere questa esperienza.
Forse sono troppo “rigido”, forse non sono ancora
abbastanza “preparato”, forse ancora troppo “idealista”, ma certamente non sono
un lacchè!
“Arrivederci”
politica! Osserverò le tue evoluzioni o le tue involuzioni, saluterò con favore
ciò che di buono sarai capace di produrre, criticherò le tue lacune, sarò al
tuo servizio fuori da certi luoghi.
Sarò socialista non
più “tra i socialisti”, abituati negli ultimi anni a guardarsi l’ombelico, sarò
socialista tra la gente.
Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno
creduto in me, a quelli che mi hanno “sopportato”, a quelli che mi hanno
criticato permettendomi di crescere, a tutti i compagni socialisti e
democratici con cui in questi anni ho avuto a che fare. Non sono contro di voi,
sono con voi in un piano parallelo, apparentemente differente, spero
altrettanto utile.
Davide Tosello