Con 121
voti a favore, uno contrario e due astenuti i membri della direzione nazionale del
Partito Democratico sanciscono l'adesione al Partito Socialista Europeo.
È un fatto
storico che conclude un'anomalia tutta italiana che ha visto per molto tempo il
PD vago nella scelta di una collocazione tra i banchi di Bruxelles.
È chiaro
che il PD non è nato per divenire un partito socialista ma è altresì
fondamentale un'aggregazione dei progressisti, del nostro amato continente, che
miri a due importanti obiettivi: rilanciare l'economia e avviare la formazione
degli stati uniti d'Europa.
Alle
elezioni europee di maggio il PD assieme ai socialisti europei appoggerà quindi
Martin Schulz in contrapposizione ai movimenti populisti, antieuropeisti e
xenofobi, purtroppo in forte espansione.
Il Partito
Socialista Europeo ha raccolto l'invito del PD per un cambiamento e una
revisione del proprio orizzonte politico e ideologico, avviato tra l'altro già
dal congresso di Porto nel 2006 con gli allora DS.
Dal 2009
il PSE non rappresenta più la classica ortodossia socialista bensì un'Alleanza progressista dei socialisti e dei
democratici (è con questo nome che siede al Parlamento Europeo).
Da anni
gli stessi partiti storici dell'Internazionale
Socialista come il Labour inglese, il Partito Socialista francese, l'SPD
hanno messo in atto un cambio di passo che li ha resi pluralisti tanto quanto
il nostro Partito Democratico.
Trovano
casa nel PSE i cristiano sociali, i liberali di sinistra, i laici, i
democratici e appunto i socialisti: tutti guidati da un forte desiderio di
attuare politiche riformiste e progressiste.
Non quindi
un punto d'approdo quest’adesione bensì un'opportunità per rilanciare le
politiche del PSE che spesso non sono state in grado di portare vantaggi o
innovazione a causa della spregiudicatezza dei mercati finanziari, unici veri
padroni di questa Europa, unici e veri responsabili della crisi economica.
Sarà
quindi l'originalità delle sue identità culturali che permetterà al PD di
confermarsi strategica risorsa per un forte Partito Socialista Europeo.
Personalmente
considero quest’adesione fondamentale, perché da già da qualche anno la mia
visione politica s’ispira al Socialismo Democratico e trovare in Italia il PD
rappresentare il baluardo per la difesa dei diritti e un motore che garantisca lo
stimolo necessario per donare a questa Europa più equità m’inorgoglisce, so di
aver fatto un percorso giusto e responsabile.