3 febbraio 2015

SINISTRA, DOVE SEI?

Con l'elezione di Sergio Mattarella a Capo dello Stato devo constatare che la Sinistra parlamentare è definitivamente scomparsa.
PD, SEL, PSI offrono il loro voto a una personalità, seppur rispettabile, di chiara estrazione democristiana.
Non è certamente la figura che un progressista si aspettava di vedere al Colle.
Indipendentemente dall'appartenenza politica mi auspicavo un Presidente laico e capace di proiettarci verso il futuro. Ma non è andata così.
Ad ogni modo si accetta il verdetto dell'urna, siamo in democrazia, e auguro di cuore buon lavoro al nuovo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Non mi voglio soffermare molto su questa vicenda perché trovo più gravoso l'accettazione senza riserve delle norme sul Lavoro (Jobs Act) e sulla Legge Elettorale (Italicum).

Nel frattempo la Grecia mette in discussione i parametri del rigore imposti dalla Troika grazie alla caparbietà di Alexis Tsipras.
La sua Sinistra di popolo dopo aver vinto le elezioni è pronta a dar battaglia a Merkel & Co.
Purtroppo si deve riscontrare che, dopo tante campagne anti-austerity, lo stesso Martin Schulz, rappresentante autorevole del PSE, non pare voler discutere oltremodo con la possibile speranza greca.
Che la Sinistra italiana fosse "al bivio", per non dire "alla frutta", già lo abbiamo assodato ma che il Socialismo Europeo fosse sul viale del tramonto... beh... sinceramente mi rammarica.
Syriza vince perché unisce, un esempio di Sinistra di lotta e di governo che raggruppa visioni diverse (socialisti democratici, ambientalisti e comunisti) ma concordi nella critica all'attuale neoliberismo.

A questo punto, tornando in Italia, come dovremmo muoverci?
Human Factor, l'assise organizzata da SEL, ha provato a dare delle risposte: nuovo soggetto guidato da più coordinatori e doppia tessera.
Ognuno poi, ha voluto marcare il territorio con il proprio egoismo e penso proprio che nonostante la buona volontà degli amici e compagni di SEL non ci sia nessuna prospettiva futura dopo questa lodevole iniziativa.
Il fulcro, a parer mio, è quello di divenire realtà nei territori.
Il coinvolgimento di associazioni, circoli, singoli attivisti, partiti, movimenti che si riconoscono nei valori di uguaglianza e giustizia sociale debbono in qualche modo coordinarsi per attuare politiche sociali attive.
Syriza vinche per questo: unisce, pensa e agisce!
In Italia dobbiamo aggregare le realtà che si considerano alternative al Patto del Nazareno e dopo aver vagliato le strategie occorre tornare protagonisti di rinnovate soluzioni ai problemi della gente.
Syriza in qualche modo ricorda la purezza dei primi movimenti socialisti e delle prime società di mutuo soccorso di fine ottocento.
Se oggi si mettesse in piedi una sorta di Federazione che racchiuda in sé le speranze di un'Italia progressista e potesse in qualche maniera coordinarsi con il terzo settore, sviluppando un pulsante cuore centrale indissolubile su cui fondare l'alternativa all'attuale vuoto politico della Sinistra, nascerebbe senz’altro qualcosa di simile alla formidabile formazione popolare greca.
Tsipras non avrà una sponda da Schultz e dai pseudo-socialisti europei è allora compito della Sinistra italiana riconoscere le sue giuste battaglie e offrire il massimo della collaborazione affinché una nuova Europa dei popoli liberi e solidali rinasca e si fortifichi.
I valori del Socialismo sono ancora vivi e, in quanto eterni, sono da spendere per una giusta lotta, quella alla povertà: una condizione che affligge milioni di europei.
Avanti!