25 marzo 2013

CONFLUIRE NEL PD. Tesi politica sulla necessità di un’aggregazione delle forze riformiste.

In data 24 marzo 2013 il segretario della sezione PSI a cui sono iscritto ha dato le dimissioni dal suo incarico e ha proposto attraverso valide motivazioni la sua intenzione di confluire nel Partito Democratico.

Ecco il discorso che ho tenuto all'assemblea socialista del 24 marzo 2013 in supporto alla tesi del nostro segretario.


Dalle elezioni politiche del 24/25 febbraio emerge una situazione di ingovernabilità del Paese: la risicata vittoria della coalizione di centrosinistra alla Camera, l'affermazione del Movimento 5 Stelle, guidato da Beppe Grillo e l'inatteso recupero del PDL di Berlusconi richiedono un'attenta analisi sui veri bisogni dell'elettore italiano.
Lavoro, legalità, tagli ai costi della politica, minor burocrazia, riduzione del carico fiscale sia alle imprese che ai lavoratori, seria lotta all'evasione fiscale, una giustizia efficiente e una nuova legge elettorale: sono questi i temi che il cittadino oggi vuol vedere risolti.

Solo la politica può occuparsi seriamente di trovare soluzioni atte allo sviluppo e al progresso del Paese.
Oggi i politici sono stati i complici dell'attuale inadeguatezza del sistema che dovrebbe regolare i mercati finanziari, i rapporti tra banche e imprese, i rapporti tra cittadini e banche, e i rapporti tra lavoratori e imprese.
Si è spesso "lasciato fare" ai mercati, nel pieno riconoscimento di politiche ultraliberiste, attribuendo a loro i poteri che in realtà sono della politica.
L'elettore non ha perdonato che i politici si distaccassero dal fare il loro mestiere e ha preteso, attraverso il voto, un ritorno alla Democrazia reale.
Una democrazia fatta di scambi di opinione, di orientamenti politici, di discussioni anche accese ma con un unico scopo quello di dare soluzione ai problemi dei cittadini.

In regione Lombardia assistiamo ad un vero atto di masochismo: nonostante gli scandali e la corruzione della giunta guidata dal centrodestra, gli elettori di questo schieramento (forse solo per un senso di appartenenza) hanno dato fiducia nuovamente all'asse Lega Nord - Popolo della Libertà conquistando la guida della regione con Roberto Maroni.
Sono riusciti a comunicare, mentendo, un desiderio di cambiamento (macro regione, ecc...).
Noi socialisti, sentinelle della democrazia, percepiamo fin da subito l'assurdità delle proposte del centrodestra ma come loro, per un senso di appartenenza, abbiamo votato il nostro simbolo pensando di essere poi influenti in Regione.
La battaglia è stata persa: solo lo 0,30% dell'elettorato lombardo ci ha "premiato"... o forse ci siamo semplicemente contati?

Nel nostro comune, San Giuliano Milanese, sono 72 i voti (0,38%) al Partito Socialista Italiano.
Dopo tangentopoli, la diaspora socialista e la rinascita del Partito, guidato ora da Riccardo Nencini, dobbiamo renderci conto che la missione è fallita.
Siamo in Parlamento con 6 compagni eletti nelle liste del PD, ma se avessimo partecipato alla campagna elettorale in autonomia (com'è successo in Lombardia) non avremmo preso nemmeno un seggio.
Nel futuro non ci sono altre scelte se non quella di entrare a pieno titolo nella maggior forza politica di ispirazione riformista del nostro Paese, il Partito Democratico.
  
 L'articolo 29 dello Statuto del Partito Democratico favorisce la libertà e il pluralismo associativo e stabilisce rapporti di collaborazione con fondazioni, associazioni ed altri istituti, nazionali ed internazionali, a carattere politico-culturale e senza fini di lucro, garantendone e rispettandone l’autonomia. Questi gruppi sono quindi visti come strumenti per la divulgazione del sapere, per il libero dibattito scientifico, per l'elaborazione politico-programmatica e le loro iniziative non sono soggette a pareri degli organi del Partito Democratico.

Pertanto… sostengo la tesi del nostro segretario Giocondo Berti e propongo di confluire nel PD.
Non come un'associazione, né come un partito, né come una fondazione ma come libero pensiero!
Siamo un gruppo di persone che non rinnegano la propria identità e la propria storia, desiderano aggregare e non dividere, vogliamo far leva all'interno di un grande progetto riformista sui valori che caratterizzano da sempre i socialisti: Lavoro, Libertà, Giustizia, Progresso, Laicità, Uguaglianza, Solidarietà.
Noi saremo alfieri di questi valori e li esporremo con orgogliosa convinzione.
Non rinunciamo quindi ad essere socialisti, continuiamo a essere tali all'interno di una forza pluralista, che raccoglie la maggior parte dell'elettorato di centrosinistra, una forza responsabile che vede nell'Italia il bene comune.