nella
Sinistra ci si riconosce per dare un senso al Progresso.
La
Sinistra può essere massimalista e può essere riformista,
mira da
sempre all'unità ma da sempre è divisa.
Sono i
suoi valori che la rendono però così forte, l'uguaglianza e la giustizia.
La
Sinistra è un garofano, una rosa, una gerbera purché rossi.
Ma se la
Sinistra è rossa sono i colori dell'arcobaleno che ci ricordano uno dei
fini da
perseguire, la Pace.
La
Sinistra è una kefiah, simbolo della
lotta palestinese per il diritto a vivere
nella
propria terra.
La
Sinistra è una kippah che ci commuove
quando la indossiamo per entrare in una
sinagoga a
commemorare la Shoah.
La
Sinistra è una frase di Cristo "C’è più felicità nel dare che nel
ricevere",
primo
principio della solidarietà.
La
Sinistra è la barba di Marx, lo
sguardo del Che, il cuore di Gramsci, il sangue
di Palme, il cervello di Brandt, il sorriso di Obama e le mani degli operai.
La
Sinistra è lavoro, inteso come dignità dei lavoratori, come mezzo per sentirci
parte
integrante di una comunità.
La
Sinistra è senso civico, perché alla richiesta di un diritto deve corrispondere
il
rispetto di doveri come l'attenzione per l'ambiente, il riconoscimento delle
istituzioni
e dei ruoli dei nostri amministratori.
La
Sinistra quando s'indigna è un grido, un fischio, un tormento, una piazza.
La
Sinistra quando si mobilita tende la mano, difende i più deboli.
La
Sinistra è un popolo.
Ma è nella
libertà dei singoli individui che trova la sua massima espressione.
La Sinistra
non ha padroni, se li avesse non sarebbe Sinistra.
La
Sinistra non è autoritaria: nella storia sono state scritte tristi pagine,
alcune di
queste hanno riguardato la Sinistra che, scippata della sua anima e
issata
come vessillo di utopico avvenire, ha subito una ferita difficile da
rimarginare.
La
Sinistra siamo noi, amici e compagni, democratici, inclusivi, dialoganti e