25 maggio 2015

RIPARTIAMO DAGLI IDEALI

Da un po' di tempo nei talk show si vedono sempre gli stessi politici, le testate giornalistiche ci mostrano le medesime notizie, destra e sinistra sono sparite, le lobby finanziarie controllano economia e società.
Il Mercato è così insistente che perfino un'altissima percentuale degli allevamenti intensivi italiani, pur di soddisfare certe richieste, compiono gesti indegni e vigliacchi nei confronti degli animali destinati al macello.
Gandhi sosteneva che "La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali."
Ora, se prendessimo nel quotidiano l'abitudine di utilizzare solo il necessario di quello che la natura ci mette a disposizione forse avremmo fatto qualcosa di nobile e solidale.
Se riuscissimo inoltre a metter qualcosa da parte anche per gli altri non c'è dubbio che, oltre nobilitare noi stessi, daremmo una chiave di lettura differente alle irrisolte questioni sul problema povertà.
L'Internazionalismo è uno dei concetti base del Socialismo Democratico.
Internazionalismo, inteso come solidarietà oltre i confini, e dignità (di tutti gli esseri viventi) sono i perni su cui creare un nuovo Risorgimento Socialista.
Deve ripartire forte la critica all’economia liberista, non per chiudere con il Mercato ma per non vivere in sua funzione.
Si discute sull'importanza di questo o quell'altro leader per la Sinistra che verrà, ma se non si recuperano, ricontestualizzandoli, concetti e valori fondanti della storia della Sinistra costruendone attorno una soggettività c'è il rischio che si sgretoli tutto in poco tempo.
La legge elettorale varata da un ramo del Parlamento ricorda secondo alcuni la Legge Acerbo; il DDL "Buona Scuola", con tanto di presentazione con lavagna e gessetto, ricorda disposizioni pubblicate in Gazzetta Ufficiale nel 1923 firmate da Mussolini; La Consulta chiede la restituzione ai pensionati del maltolto risalente alla Legge Fornero e il Presidente del Consiglio, facendola passare tra l'altro come un "bonus" (guarda caso siamo in piena campagna elettorale per le regionali, dove Renzi si è esposto moltissimo facendo la previsione di una vittoria del PD per 6 a 1), chiude la questione con 500 euro una tantum (minacciando di tagliare i servizi qualora si dovesse restituire completamente il denaro).
Diciamo che ci troviamo di fronte ad un governo democristiano che sconfina nel berlusconismo e a tratti nella destra reazionaria.
La Sinistra è tutt’altra cosa, non certo quella che sta imponendo Renzi con le sue leggi.
Indipendentemente dai vari Civati, Landini, Rodotà, Vendola, Fassina, Bersani e chi più ne ha più ne metta, la Sinistra per governare, e uscire dalla triste immagine di vecchia e decrepita dipinta dal Premier, dovrà rifondare attorno a sé una comunità fatta di valori e ideali.
Il referendum irlandese conclusosi con il sì a favore dei matrimoni gay, l’esito delle elezioni amministrative spagnole che smonta il bipartitismo a favore dei movimenti di popolo come Podemos, sono venti di cambiamento che i politici italiani fanno fatica a cogliere.
A chi vogliamo delegare le scelte di progresso?
È giunto il momento di riprenderci i luoghi che i padri costituenti reputarono adatti a costruire il nostro futuro: Parlamento ed Enti locali.
Olof Palme diceva... "La politica deve essere accessibile da chiunque, e da chiunque controllabile: è il messaggio più profondo della democrazia”.


Olof Palme