9 novembre 2016

DONALD TRUMP NUOVO PRESIDENTE USA. PAURA O CURIOSITA'?

Due parole sulle elezioni americane.
Ci sono molti italiani spaventati dalla vittoria di Trump eppure in Patria si fanno trattare come servi accettando contratti precari, voucher e altre forme ignobili di schiavitù legalizzata.
Il tutto, senza preoccuparsi di lottare per un futuro migliore.

Veniamo nel merito dell'ElectionDay.
Spaventato no ma leggermente preoccupato sì.
Per il resto sono assolutamente curioso di vedere il nuovo Presidente degli States all'opera.

Ci sarà sicuramente una distensione dei rapporti USA-Russia e spero che l'Europa ne tragga vantaggio recuperando i propri valori e prendendo le distanze dalla forte dipendenza americana che ha raggiunto vari campi (dagli stili di vita all'economia).
Storicamente i populismi al potere sfociano nelle destre nazionaliste ma la solida democrazia americana sono certo resisterà a possibili "folli" derive.

Fino ad ora gli americani hanno avuto una singolare idea di Internazionalismo, esportando i valori democratici con le bombe, se non altro Trump sarà un isolazionista favorendo una politica più "domestica", per così dire. Non credo che possa fare danni maggiori.
Insomma... come dice Obama "il sole continuerà a tramontare". Nessuna paura!

L'errore più grave della Clinton è stato quello di non valorizzare le politiche di Barack Obama che faticosamente (e forse utopicamente) aveva portato avanti e realizzato.
Politiche ambientaliste, welfare state hanno però ridotto il reddito delle classi medie e questo ha portato diffidenza tra l'opinione pubblica americana fortemente individualista.
Hillary Clinton avrebbe dovuto migliorare i punti deboli dell'amministrazione Obama ma la Sinistra liberale americana è distante dall’idea, tipicamente europea, di Socialdemocrazia.
Sanders forse avrebbe potuto fare di meglio?
Chi può dirlo... certamente i democratici statunitensi dovranno ripensare le loro politiche.
Oltre a Donald Trump c’è un altro vincitore: l’opinione pubblica.
In barba a tutti i sondaggi (oramai in mano all’establishment), il popolo ci ha ricordato che la sovranità spetta proprio agli elettori.
La democrazia si è compiuta.

Noi uomini e donne di Sinistra abbiamo ora un compito più arduo.
Ridare slancio al merito, a nuove idee di multiculturalismo, a porre l’accento sulla difesa dell’ambiente, a ricordarci che uguaglianza e diritti civili devono andare di pari passo con il progresso economico e culturale.
Non dimentichiamoci dei giovani perché senza giovani non c’è futuro come scriveva Nenni.

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