17 ottobre 2014

LIBERALI & CO.

Matteo Renzi, attuale presidente del Consiglio, si è definito senza mezzi termini un "cattolico-liberale".
Silvio Berlusconi, dalla sua comparsa nell'agone politico nel 1994, volle farsi promotore di una "Rivoluzione Liberale" (ispirandosi al noto saggio di P. Gobetti) mai realizzata.
Recentemente anche Fausto Bertinotti, ex-leader di Rifondazione Comunista, sente la necessità di riconoscersi nelle idee liberali ammettendo uno dei più grandi errori del marxismo più ortodosso, quello di poter negare alcune libertà per perseguire un fine più grande.

Friedrich von Hayek, l'economista e filosofo austriaco tra i più noti esponenti del Liberalismo e premio Nobel nel 1974, definisce i tratti caratteristici di questa dottrina differenziando i liberali inglesi (evoluzionisti) da quelli continentali europei (costruttivisti).
Per sintetizzare drasticamente, i primi hanno limitato al minimo l'intervento dello Stato in campo economico e sociale; i secondi hanno preso in prestito dal Liberalismo i principi guida, quelli mirati alla tutela delle libertà individuali tant'è che molti "liberali" passarono poi al Socialismo, di cui von Hayek fu acerrimo antagonista.

Ebbene oggi, dopo la fine del Liberalismo classico e del Comunismo, possiamo dire che occorre una necessità di sintesi tra i valori liberali e quelli socialisti, perché entrambi indispensabili alle Democrazie moderne.
È chiaro che Destra e Sinistra pur contrapponendo le proprie visioni politiche operano già nel campo di uno Stato liberale, lo sforzo, forse più costoso alla Sinistra, è quello di rendere l'apparato statale snello e l'impresa libera da mille vincoli burocratici.
Lo sforzo è quello di garantire i servizi principali alla collettività e avvicinare il privato a temi (penso alla televisione pubblica italiana) fino a ieri considerati tabù.
Si rende indispensabile un ulteriore sforzo, quello legato ai diritti e, senza un eccessivo libertarismo, si possono certamente dire 3 sì oggi più che mai di attualità: unioni civili, testamento biologico, legalizzazione droghe leggere.

Occorre poi far proprie e non solo a parole, mi rivolgo al mio partito (il PD), le istanze del Socialismo Europeo: giustizia sociale, redistribuzione, uguaglianza.
Se per von Hayek era impensabile e forse blasfemo che i liberali potessero fondersi coi socialisti, oggi possiamo notare come effettivamente, almeno per i partiti progressisti europei, si è allo stesso tempo DEMOCRATICI, SOCIALISTI e LIBERALI.

Ad maiora!